ARIECCOLI

cavernicoloE’ stato recentemente scoperto un nuovo tassello nell’evoluzione umana. Dopo anni di ricerche ininterrotte è stato infatti individuato il raro (ma non troppo) “Homo sapiens electionis”, con caratteristiche genetico-comportamentali molto ben definite.
L’Homo sapiens electionis ha una particolarità unica nel genere umano. Va in letargo esattamente una settimana dopo aver perso le elezioni comunali e senza aver ottenuto alcun “posto al sole” (giusto il tempo dei commenti al bar sui risultati) e si sveglia da questo lungo sonno in un periodo variabile tra i 12 e i 18 mesi prima delle successive elezioni.
Durante questo letargo l’Homo sapiens electionis resta rintanato, si occupa della sistemazione della propria tana, si dedica a piccoli hobbies, ma non partecipa in alcun modo alla vita pubblica, quasi ne fosse disgustato. Mentre la vita politica del paese procede ed altri Homines (et Mulieres) si prodigano, soprattutto all’opposizione, in consiglio comunale e fuori, per il bene della comunità, l’Homo sapiens electionis rimane distante, distaccato, come se non gliene fregasse una mazza.
Ma ecco giungere il fatidico momento del risveglio. Mancano pochi mesi alle elezioni e l’Homo sapiens electionis inizia ad annusare l’aria. Sente che l’arena politica tra poco si rifarà viva e che si potrebbe parlare un po’ di lui/lei sui giornali del paese, sui social network, potrebbe addirittura candidarsi in qualche lista o partito. Ecco quindi che l’Homo sapiens electionis inizia ad uscire dal suo rifugio, a farsi vedere agli eventi ed in consiglio comunale, a partecipare ai dibattiti su Facebook, a commentare la scena politica e a criticare le scelte di chi, a differenza di lui, ha lavorato ogni settimana con passione, indipendentemente dalla distanza dalle elezioni, per il bene della città. Il clima si fa frizzante e l’Homo sapiens electionis si unisce ad altri suoi simili per ridare vita a formazioni politiche che sperano di cogliere un attimo di notorietà, qualche titolo di giornale o addirittura, chi lo può mai sapere, un’alleanza con qualche Big e portare a casa, (e qui l’Homo sapiens electionis ha un attimo di puro godimento) una “poltrona” ben retribuita, da ostentare al bar per i successivi 5 anni, da tenere stretta come “il mio tessssoro”, di cui andare fieri ai pranzi di Natale con i parenti.
Questi “professionisti delle elezioni” hanno proprio in queste settimane iniziato il loro risveglio a Gorgonzola. Puntuali come la morte (ah, ricordiamo che il costo dei loculi è aumentato, that’s business) sono stati avvistati sempre più frequentemente: in appuntamenti pubblici sul PGT, su Facebook, in incontri più o meno segreti con le “forze” politiche di Gorgonzola presentandosi come i “salvatori della città”. Con buona pace nostra che questo lavoro lo facciamo sempre, con sacrificio (perché trovarsi quasi tutte le settimane per 5 anni richiede sacrifici), elezioni o non elezioni.
Noi ne abbiamo già avvistati molti ma la ricerca continua. Si accettano segnalazioni.

IpG

A GORGONZOLA SI MUORE A CARO PREZZO

soldiDal 1° gennaio 2017 morire a Gorgonzola costerà di più.
Il costo dei colombari costruiti fino al 1992 aumenterà da € 1.900 a € 2.000, ma sarà soprattutto il costo degli ossari nuovi a subire l’aumento maggiore: da € 500 a € 700 (ben il 40% in più).
Le cremazioni sono in aumento perché il nuovo cimitero non piace: su questo si potrebbe aprire un dibattito ma basta ricordare che, se ci troviamo in questa situazione, dobbiamo ringraziare l’ex sindaco Baldi e la sua giunta che ha voluto, a tutti i costi, il faraonico cimitero che oggi è solo fonte di guai per tutti i cittadini.
Le cremazioni sono in aumento, soprattutto, perché la crisi continua ad incidere sull’economia delle famiglie che, spesso, per risparmiare scelgono, appunto, la cremazione.
E l’Amministrazione cosa fa? Si accorge che le cremazioni sono in aumento e, per aiutare le famiglie in difficoltà, decide di aumentare il costo degli ossari.
La Giunta Stucchi deve aver visto la possibilità di fare cassa o, per usare un termine moderno, di fare ‘business’ con i morti: a chi tocca pagare questo costo in più non è importante per loro.
Durante la Commissione bilancio che si è riunita Lunedì 6 Febbraio, alle nostre richieste di chiarimento, hanno dato la solita risposta: “abbiamo adeguato le nostre tariffe a quelle degli altri Comuni”.
Cara Amministrazione Stucchi, non sei obbligata ad “adeguare” le tariffe; non sei obbligata sempre ad avere le tariffe e le imposte al massimo consentito. Con il bilancio di previsione 2017 non hai abbassato le imposte nemmeno di una minima percentuale. Siamo arrivati al fondo: se addirittura si decide di fare business con i defunti, la prossima volta a chi toccherà?