Una commissione ingessata

Lo scopo di questo post è di raccontarvi cosa è successo alla commissione urbanistica che si è tenuta ieri sera, 18 giugno, presso il Comune di Gorgonzola.

Non neghiamo di essere arrabbiati e delusi.

Chiunque abbia letto il nostro programma e seguito le nostre lotte conosce sicuramente l’importanza che noi diamo alla partecipazione, un elemento fondamentale della Politica nel senso più alto del termine.

Abbiamo a cuore la nostra città e abbiamo sempre creduto che le questioni importanti, come la gestione del nostro territorio, debbano far parte di un processo partecipativo che offra a tutti i cittadini e a tutti i consiglieri comunali (maggioranza e opposizione) la possibilità di esprimere le proprie idee e progetti in un confronto positivo, allo scopo di rendere Gorgonzola un bel posto dove vivere, eliminando le pessime scelte della precedente giunta Baldi.

Convinti di questo, alla prima Commissione urbanistica (tenutasi il 23/9/2013) abbiamo chiesto di poter affrontare insieme l’importante questione della revisione del PGT (Piano di Governo del Territorio). Riteniamo di avere delle idee precise in merito e ci piacerebbe contribuire a una discussione che abbia come fine ultimo il bene della nostra città.

Finalmente ieri sera (18 giugno) la Commissione urbanistica si è riunita per iniziare questo percorso e, con l’aiuto dell’Arch. Sparago (dirigente dell’ufficio tecnico), redattore del nostro PGT, ci saremmo dovuti addentrare nelle questioni meramente tecniche.
Il presidente della commissione, il consigliere del PD Gabriele Mandelli, aveva garantito la presenza dell’Arch. Sparago alla seduta convocata per le 20.45.

Invece l’Arch. Sparago non si è presentato senza avvisare nemmeno il Presidente della commissione, e l’assessore Balconi ha tenuto a precisare che i tempi, i modi e le proposte di eventuali modifiche al PGT verranno PRIMA decise all’interno della maggioranza e solamente dopo saranno portate in commissione (ma, ci chiediamo, se avete già deciso tutto che senso ha l’incontro? Un inutile contentino).

A questo punto la nostra decisione è stata quella di abbandonare la Commissione e lo abbiamo fatto (e spiegato agli altri componenti) per due precisi motivi:
1. Il Dirigente Arch. Sparago era stato espressamente invitato dal presidente della commissione (a prescindere dal fatto che la sua presenza dovrebbe essere garantita in ogni seduta come succede nelle altre commissioni e per gli altri funzionari di riferimento) e insieme avevano concordato data e orario, eppure non si è presentato, semplicemente. Nessuno di noi, nemmeno il Presidente della commissione Mandelli, era stato avvisato. Eppure si trattava di una commissione appositamente tecnica, e la presenza dell’Arh. Sparago sarebbe stata molto importante. Non fosse altro che per buona educazione, avrebbe dovuto informare della sua assenza almeno il Presidente della Commissione. Ci hanno riferito che ha problemi di deambulazione: rispettiamo le sue difficoltà ma chiediamo altrettanto rispetto (avrebbe dovuto avvisare e concordare con il presidente un’altra data, magari a problemi risolti).
2. I membri della commissione urbanistica (inclusi quelli rappresentanti la maggioranza) avevano concordato sull’utilità di un confronto che avesse a tema le possibili e probabili proposte di modifica del PGT. Sappiamo che poi è la maggioranza a decidere ma riteniamo che un argomento così importante come il futuro assetto urbanistico di Gorgonzola, meriti un approfondimento che coinvolga tutte le forze politiche in quanto rappresentati di tutti i cittadini, al di là dei giochi o risentimenti politici.

La sensazione è che nulla sia cambiato, che si tratti della Giunta del Sindaco Stucchi o d quella dell’ex Sindaco Baldi: il “giochino” è sempre quello della finta partecipazione.
Si fa sempre più fatica a far capire che le nostre richieste non nascondono un desiderio di ribalta ma un reale e sincero interesse per la nostra città.

Riteniamo di avere buone idee e chiediamo solo un confronto aperto, certi che una Gorgonzola in cui si viva bene sia più importante del mero consenso elettorale.

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